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Thursday, October 4, 2018

A single paragraph from ch 1, vol 2



        Before moving forward, we should note that Ellis’ comment about Russellites and social issues is echoed into the Twentieth Century.[1] However, a view of the world contrary to our own does not indicate that doctrine is false. Bible doctrine, assuming one believes the book inspired, is determined by its adherence to Scripture. The same is true of later comments on Russell’s morals. A long-standing approach by those clergy wanting to suppress a doctrine was to disparage the character of its proponents. This is one of the major logic fallacies. It is the fallacy of Pretended Danger: Imputation of bad character to deflect an argument.   It is meant to draw attention from the issues to the man raising them. If the author or promoter of the claims made has a bad character there is no reason to accept what he says. This is a common fallacy among polemicists, because it relieves them and their readers from the obligation to refute or reason. It is also too common among some who present themselves as historians.


[1]               See The Spectator, Volume 203, August 21, 1959, page 223.

4 comments:

Andrew Martin said...

A good summary of the reasons to get beyond the messenger, in order to fairly examine the message.

Thanks for posting.

roberto said...

TRADUZIONE ITALIANA
Un singolo paragrafo dal primo capitolo del secondo volume

Prima di andare avanti, dovremmo notare che il commento di Ellis sui russelliti e sui problemi sociali riecheggia nel ventesimo secolo. [1]

Tuttavia, una visione del mondo contraria alla nostra non indica che quella dottrina sia falsa solo perché viene da un altro gruppo religioso. La dottrina biblica, presumendo che si creda all'ispirazione del libro, è determinata dalla sua adesione alla Scrittura, non se corrisponde alla nostra visione del mondo. Lo stesso vale riguardo alla morale di Russell. Un approccio di lunga data da parte del clero che vuole combattere una dottrina che ritiene falsa è quella di denigrare la personalità dei rappresentanti di quella dottrina. Questo è uno dei più grossi errori della logica umana. È l'errore del "PRESUNTO PERICOLO": Accusare di cattiva personalità qualcuno per evitare un argomento che non si riesce a controbattere. Ha lo scopo di spostare l'attenzione dai problemi sollevati, all'uomo che li ha posti. Questa fallace logica sostiene che se l'autore o il promotore delle affermazioni ha una cattiva personalità allora non c'è motivo di accettare ciò che dice. Questo è un errore comune tra i polemisti, perché evita loro e ai loro lettori l'obbligo di confutare o ragionare sull'essenza delle questioni sollevate. È un errore, anche troppo comune, pure tra alcuni che si presentano come storici.

[1] Vedi The Spectator, Volume 203, 21 agosto 1959, pagina 223.

roberto said...

NOTABLE !!!
A paragraph that could stand alone.

jerome said...

It is a very true assessment of how arguments go. Attack the messenger rather than deal with the message. Those who use this tactic sometimes don't realise how counter-productive it can actually be, because it rouses indignation and people just stop there. Far better, if you disagree with a message - whatever it might be - is to try and deal honestly with it.